Togliamo ogni ragionevole dubbio: la lettura dei contatori o ripartitori di calore due volte all’anno, a inizio e fine periodo è fuori norma, per tanto la contabilizzazione del calore effettuata in questo modo non è conforme.
La Norma UNI 10200 (la norma che la legge impone di applicare nella contabilizzazione del calore), definisce i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria e stabilisce un principio fondamentale che spesso viene disatteso o omesso : l’art. 12.
“Il responsabile dell’impianto deve attivare procedure di verifica dell’impianto di climatizzazione e fornire agli utenti informazioni dettagliate sul funzionamento dell’impianto ed istruzioni per il suo uso corretto utilizzo”
“Il responsabile dell’impianto termico deve rilevare il consumo dell’utente (energia termica) con un adeguata periodicità che tiene conto dell’utilizzo dell’energia termica utile. La periodicità deve rimanere il più costante possibile al fine di facilitare il processo di validazione”
Informazione all’utente e periodicità costante sono gli elementi fondamentali che la norma richiama al fine di rispettare il principio ispiratore su cui si basa la Direttiva Europea, ovvero “mettere in condizione l’utente di conoscere i propri consumi e poterli regolare”.
Alla luce di questo scenario è lecito chiedersi : Una lettura all’inizio e una alla fine dell’anno sono conformi ai dettami della norma UNI 10200 ? Permetteranno di rispettare il principio della Direttiva Europea sull’efficienza Energetica ?
Dal nostro punto di vista assolutamente no.
Un processo di validazione, come confermato dalla UNI 10200, è fattibile solo se la periodicità della lettura è adeguata, costante e trasparente e dia all’utente la possibilità di comprendere l’andamento dei consumi e applicare i possibili correttivi attraverso la valvola termostatica.